La Collezione autunno inverno che parla di una nuova strada da percorrere
San Benedetto del Tronto, quartier generale di Vittorio Camaiani, lo stilista marchigiano che qui vive e lavora, circondato dalla bellezza del mare. Camaiani è un’artista della moda, un misto tra un poeta e un visionario, un “gentleman” completamente estraneo a quelli che sono i classici cliché che regolano questo settore. “Un artigiano come ama definirsi e che tra le sue muse può vantare Marina Ripa di Meana.
Un intimista Camaiani, che s’interroga sul periodo surreale che stiamo vivendo, sulle sue conseguenze e i cambiamenti che ci ha imposto e su quale ruolo possa avere la moda in questo frangente.
La Collezione dedicata alle sue Clienti
SOLO PER TE – ci dice Camaiani – è una collezione che nasce in modo opposto alle altre e in un momento particolare, dove qualsiasi ispirazione è stata offuscata dalla situazione che abbiamo vissuto e che, continuiamo a vivere. Solitamente le mie collezioni partono da uno spunto, un’emozione, da un pittore o un viaggio che tocca il mio occhio e il mio cuore, In questo caso, invece, è stato il pensiero delle mie clienti reali, di come sarebbe stata la loro vita da questo momento in poi, a guidarmi.
I Tessuti e i Colori
Ho pensato ai loro volti, alle loro personalità, a come il momento storico potesse influenzare la scelta dell’abito, ed è seguendo questo “corrimano” che ha preso forma una collezione dove comodità e praticità si sposano con la bellezza e la mano dei tessuti, fondamentali per raccontare un abito: dalla morbidezza del cachemire, a quello del velluto a coste, della vigogna per arrivare al crepe de chine, il satin e l’organza.
Anche i colori nascono pensando alle mie clienti, a come la scelta di un abito di un determinato colore avrebbe influenzato la giornata stessa. Così ho usato i marroni, i beige, i grigi, ma anche i blu, i verdi, i rosa e, naturalmente il nero.
La pandemia ci ha obbligato a ripensarci, a cambiare abitudini, ritmi e percorsi. SOLO PER TE, parla della nuova strada da seguire, magari più difficile, anche per le mille paure che oggi abbiamo. Lo fa con dei rimandi che sono le fasce di satin nelle camicie, nei gilet, nei tailleur smoking dove l’orlo finale si rivolta in satin diventando cinta metà lucida e metà opaca, che gira intorno al corpo della donna come a suggerire una nuova strada da percorrere.
Le cinte, quindi, come strade, una metafora da esperire indossando i capi e preparandosi così a nuovi percorsi diversi dai precedenti ma non necessariamente meno belli.
“E’ così – continua Camaiani-. La collezione parla di strade e nuovi modi di vivere e sentire, come gli abiti da sera che, però, sono “meno sera” del solito. Considerando il momento, non ho avuto la forza di realizzare capi ultra eleganti e anche se la mano o la matita mi portavano a disegnare in questa direzione, ho scelto una moda meno folle, sicuramente più comoda e confortevole.
Una collezione che guarda, infatti, alla vita che andremo a fare e sposa il gioco del trasformismo, come nel caso del cappotto in crepes nella versione giorno e che, girato, espone la parte satin lucida per la sera. O lo chemisier blu che, rovesciato, si trasforma in nero, per una cena o un aperitivo. Nasce con un collo lunghissimo che gira intorno al corpo e che può essere lasciato morbido o fasciare il corpo stesso sempre come una strada.
La Dedica con le Etichette Personalizzate
Ho notato che la dedica alle clienti va oltre il solo nome dato alla collezione, perché include delle etichette personalizzate.
Alle mie clienti devo la possibilità di continuare il mio lavoro e questo è il mio grazie a ciascuna di loro: da qui le etichette in seta con i nomi di ognuna ricamati a mano e applicate all’interno di ogni capo.
Date le restrizioni, come sarà raccontata la collezione?
Non possiamo avere una sfilata classica per la stampa, per rispetto alle normative vigenti. Abbiamo scelto di presentarla utilizzando il mio format “Atelier per un giorno”, con poche clienti per volta e solo un paio di modelle. Ricreiamo il fascino della sartoria o del vecchio laboratorio, dove le clienti potranno assistere al lento muoversi delle modelle e riconoscere o scegliere un capo che porti i loro nomi perché creato pensando a ciascuna di loro.
Un viaggio, quello di Camaiani, che guarda con attenzione al “dentro” della persona, non disgiunto dal fuori incerto che la circonda e a cui lo stilista, contrappone la visione di una nuova strada, avvolgente e originale, ironica e raffinata, cucita con la sapienza dell’alta sartoria, come solo lui sa fare, sulle peculiarità di ognuno di noi.
Sabrina Defedericis
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