Cresce sempre di più il livello delle Masterclass del Magna Graecia Film Festival di Catanzaro, soprattutto quando a parlare di cinema è un regista statunitense con quasi cinquant’anni di carriera sulle spalle: lui è Abel Ferrara, “leggenda del cinema mondiale”, un uomo profondamente innamorato del suo lavoro.

Autore di numerosi cortometraggi, documentari e film di finzione, Abel Ferrara è in attesa dell’uscita del suo nuovo lavoro drammatico, “Siberia”, prevista per il 20 agosto 2020. Prima ancora di raccontare quest’ultima esperienza però, ha parlato della musica, la sua prima passione. Infatti, il suo primo approccio con il mondo dell’arte parte proprio da qui. Abel ha composto diversi brani e, alcuni di questi, negli anni sono diventati colonne sonore dei suoi film: <<suono da quando avevo sedici anni anche se non so farlo bene e canto male. Quando suono a casa da solo però, mi sento Bruce Springsteen>>.

Ha solo vent’anni quando Abel inizia a cimentarsi con la macchina da presa. Infatti, in questo periodo gira alcuni cortometraggi amatoriali per Super8. Il suo primo vero film invece, risale al 1979, “The Driller Killer”, un horror diretto e intrepretato da lui stesso che narra la follia di un pittore che uccide i senzatetto usando il trapano elettrico come arma. Ciò che si risalta particolarmente nelle prime pellicole di Abel, è la scelta di girare la maggior parte scene in una New York notturna: <<Di giorno è bellissimo girare un film se lo sai fare bene – ha spiegato Abel – però di notte è come iniziare da zero perché non vedi niente. Non potendo utilizzare la luce naturale, noi dovevamo creare la nostra notte e il nostro mondo>>.

La religione e la violenza sono i due temi principali nel cinema di Abel, soprattutto nella prima parte della carriera. Non si può non sottolineare il modo in cui è riuscito a far entrare in connessione, fino a mescolarli, due temi così distanti tra loro: <<I miei film erano principalmente sulla violenza contro le donne. Inoltre, la violenza e il sesso erano le uniche opportunità allora per poter fare cinema e per noi era perfetto perché era il nostro periodo ribelle e questo ci permetteva di interpretare noi stessi e, contemporaneamente, fare soldi>>.
A proposito di “The Driller Killer”, Abel Ferrara ha raccontato le difficoltà riscontrate durante le riprese: <<Questo è stato il mio primo film come regista e attore. Ero disperato perché non riuscivo a trovare nessuno che volesse interpretare quel personaggio per due anni e quindi ho dovuto farlo io. Inoltre, non avevamo soldi e quindi, per poter girare il film, dovevamo aspettare il weekend per riuscire ad avere la macchina da presa di uno studio che lavorava soltanto da lunedì al venerdì. Il protagonista era ispirato ad un mio amico e quindi per me era facile interpretarlo, ma se fisicamente imitavo lui, con la voce sembravo Clint Eastwood>>.

Dopo aver ripercorso i suoi cinquant’anni di carriera, Abel si è soffermato sulla sua dipendenza da droga e alcol: <<da quando avevo sedici anni fino ai sessanta, ho abusato di droga e alcol. Quando ho iniziato a sentirmi un’anima persa, mi sono rinchiuso in una comunità e sono riuscito a disintossicarmi. Sono otto anni che non faccio più uso di queste sostanze>>.
La quinta serata del MGFF
Nella quinta serata del Festival è “TuttAPPosto” la pellicola in gara protagonista. A parlare della commedia all’insegna della “raccomandazione”, il regista Gianni Costantino: <<il film è nato da un’idea di Roberto Liberi, il protagonista del film che oggi non è potuto essere presente per motivi di salute, ma è stato realizzato grazie a Ficarra e Picone con i quali collaboro orami da tredici anni>>. Presente alla conferenza anche Paolo Sassanelli che interpreta il ruolo di un docente universitario.
Trama
“TuttAPPosto” racconta la storia di Roberto, studente universitario in un ateneo corrotto, in cui vengono assunti solo amici e parenti e i professori vendono esami. Figlio del magnifico Rettore e cresciuto in un mondo di raccomandazioni, Roberto non conosce l’alternativa a quel modo di vivere e la sua forma di ribellione contro suo padre e contro l’ateneo si traduce nell’invenzione di un’App per smartphone denominata “tuttapposto ”. La funzione dell’App sarà quella di valutare l’operato dei professori, sconvolgendo quindi tutto il sistema. Da una parte i professori saranno costretti a chiedere i voti ai ragazzi e a comportarsi onestamente per avere buone recensioni, mentre dall’altra gli studenti avranno un potere inaspettato che non sarà facile da gestire.
Scheda film
Regia: Gianni Costantino
Cast: Roberto Lipari, Luca Zingaretti, Monica Guerritore, Viktoriya Pisotska, Carlo Calderone, Simona Di Bella, Francesco Russo, Maurizio Marchetti, Antonino Bruschetta, Maurizio Bologna, Paolo Sassanelli, Gino Astorina, Silvana Fallisi.
Genere: Commedia, colore
Durata: 90 minuti
Produzione: Italia, 2019
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 3 ottobre 2019
Chiara Paone
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