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Intervista a Trastevere73, campione di Esport MotoGP

Lorenzo Daretti/Trastevere 73

Abbiamo intervistato Lorenzo Daretti, in arte Trastevere73, due volte vincitore del campionato mondiale Esport di Motogp.
Il pilota Virtuale Romano, si è prestato ad una serie di domande riguardanti la sua carriera nel mondo Esport e la sua passione per le corse, nel corso dell’intervista sono emersi interessanti spunti ed aneddoti circa lui stesso e il mondo delle competizioni videoludiche, in grande espansione negli ultimi anni, ma ancora poco conosciuto al grande pubblico. 

Trastevere73 nel virtuale sulla Yamaha Yzr M1 2020, moto virtuale con la quale ha conquistato il secondo posto finale nell’ultimo campionato Esport

Come è nata la passione per il mondo delle corse?

È nata quando ero bambino intorno ai 4-5 anni, mio padre, grande appassionato, mi comprò una minimoto con la quale iniziai a girare a Torricola, una pista dalle mie parti, a Roma. Ho inoltre sempre seguito le gare di MotoGp in televisione. All’età di 5-6 anni mi fu regalata la Playstation 2, console con la quale iniziai ad approcciarmi ai videogiochi motociclistici. Crescendo, iniziai a giocare sempre più con avversari online, notando che lo spirito di competizione e le battaglie con questi, mi appassionavano sempre più.  

Trastevere73, in pista fin da piccolo, dopo un periodo di sosta dalle moto reali, è tornato negli ultimi anni a girare con, nell’immagine la Yamaha R6 griffata Monster Energy, livrea del team ufficiale per il quale corre nell’Esport 

Quando hai capito che nei videogiochi di moto eri molto bravo? 

Nel 2012-2013, all’età di 13-14 anni, vinsi un campionato online sul gioco “SBK generation”, mi classificai primo nella categoria “serie b”, arrivando 5° nella categoria “Serie A”. La svolta avvenne tuttavia nel 2016 sul gioco “Ride 2”, titolo col quale iniziai ad affrontare diverse competizioni e a formarmi sotto diversi punti di vista che mi hanno poi consentito di conquistare gli Esport negli anni successivi. Quell’anno, correvo quasi spensierato, mi divertivo e questa penso sia la chiave per ottenere certi risultati, oggi conservo quella mentalità. Vinto il campionato mondiale, iniziai a sentirmi forte, senza mai sminuire o sottovalutare gli avversari, sentivo di essere veloce. L’anno successivo vinsi il primo mondiale Esport, non fu facile perché i miei avversari giocavano alla saga Motogp di Milestone (Motogp 13, 14, 15, Valentino Rossi the game, ecc.) affrontando campionati online, mentre personalmente giocavo a questi capitoli solo con una cerchia ristretta di amici e mi ero focalizzato in particolare sulla saga “Ride”, tuttavia ce l’ho fatta ed è stato molto bello.  

Sul videogioco di Motogp 20 è possibile modificare la grafica del proprio casco, come visibile nell’istantanea sopra

Hai partecipato finora a tutte le 4 edizioni del campionato mondiale Esport, come si accede ad una competizione così prestigiosa nell’abito videoludico?

L’accesso è molto semplice, ci si può iscrivere gratuitamente sul sito Esport Motogp, tramite il codice che viene inviato a seguito dell’iscrizione, si può accedere al Draft (fase di qualificazione molto complicata) dalla quale vengono selezionati i migliori piloti virtuali che poi accederanno al campionato Esport.  

Negli ultimi anni il mondo Esport è sempre più in espansione, tanti giovani ragazzi, appassionati di videogames, vorrebbero approcciarsi ai campionati più importanti, grazie alla tua esperienza, che consiglio senti di dare a questi giovani aspiranti piloti virtuali, per arrivare dove sei arrivato tu?

Beh di giocare di meno, si concentrino maggiormente su Formula 1, altrimenti arrivano avversari sempre più tosti per me! A parte gli scherzi, come dicevo in precedenza, prendere la cosa con leggerezza. Il consiglio che mi sento di dare è quello di affrontare l’allenamento sul videogioco con spensieratezza, l’idea di mettersi a girare facendo prove libere in pista, deve essere qualcosa che fa stare bene e diverte, se non viene da dentro e ne deriva stress, è meglio evitare. Non mi è mai capitato di pensare –cavolo, oggi devo mettermi a girare!- l’ho sempre fatto con motivazione e passione, correre per tanti giri da solo su un unico tracciato come allenamento non è facile, tuttavia non mi è mai pesato. Un altro consiglio è credere in sé stessi e non sentirsi mai arrivati, c’è sempre qualcosa da migliorare e gli stessi avversari vanno rispettati, bisogna essere umili e alzare la propria asticella, arriverà sempre un avversario che la alzerà e tu di conseguenza dovrai adattarti.   

Apprezzabile la riproduzione del casco nella vita reale con la stessa grafica come vista nel videogioco

Il tuo nome è Lorenzo, ma sei conosciuto soprattutto come Trastevere73, qual è il motivo di questo nome d’arte?

Il nome è nato dal profilo di mio padre su Playstation 3, all’epoca non ero maggiorenne e non potevo crearne uno mio personale, iniziai ad usare il suo. Il numero 73 è l’anno di nascita di entrambi i miei genitori e Trastevere è il luogo nel quale lavorava mio padre. Mi chiamavano “Trasteverino”, nonostante abbia anche pensato di cambiarlo, alla fine è rimasto quello originale e ho deciso di tenerlo così. 

Nelle edizioni finora disputate, hai vinto le prime due, e ti sei classificato secondo nelle altre, quante ore di allenamento svolgi per riuscire ad essere così veloce?  

Rispetto al primo anno, il 2017, il mio impegno è cresciuto molto, in termini di quantità di allenamento, consiglio per esperienza di non esagerare, molti ragazzi si distruggono davanti al gioco per 8 ore al giorno, questo può essere contro producente per la nostra concentrazione. Quando devo prepararmi per una gara alle porte, mi alleno 4 ore al giorno, per 3 giorni consecutivi e poi una pausa completa di un giorno, mi aiutano ad assorbire l’allenamento sulla pista e spesso il quinto giorno quando riprendo in mano il gioco, sono subito pronto. Ognuno ha il suo metodo, quando effettivamente provi, il tempo passa velocemente, l’importante è trovare il limite della pista concentrandoti sui diversi setup. 

Hai detto che il tuo impegno nell’allenamento col passare degli anni è aumentato, questo è dovuto ad una tua scelta personale o incentivata dall’innalzamento del livello degli avversari che ogni anno giungono sempre più forti? 

Direi entrambe le cose, il livello degli avversari si è alzato e devo curare molto di più i dettagli rispetto a prima, inoltre la struttura del campionato è andata evolvendosi rispetto alla prima edizione nella quale vi erano meno gare, oggi il campionato è lungo. Nei prossimi anni ci saranno altre evoluzioni alle quali dovrò adattarmi per rimanere tra i primi, se nel tempo fossi rimasto il Trastevere del 2017, oggi probabilmente non potrei essere ancora ad un alto livello. 

Ringraziamo Lorenzo Daretti/Trastevere 73 per averci dedicato il suo tempo e averci fornito le immagini presenti nell’articolo.

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