Nuova avventura editoriale per Gianni Bientinesi, sociologo ed esperto nella comprensione dell’evoluzione dei mercati e delle tendenze di consumo. Fondatore di Business Intelligence Group dove ricopre il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato. Svolge attività di consulenza, formazione e divulgazione sulle tematiche relative all’innovazione, salute e sostenibilità. Già autore del saggio «Le persone oltre i numeri» pubblicato da Minerva editore.
Nel nuovo libro intitolato “L’intelligenza circolare e il marketing dell’ascolto”, affronta il tema caro anche al fisico David Bohm?
Direi proprio di sì. Quello che ho provato a fare è cercare di reinterpretare il concetto introdotto dal Fisico Quantistico alla realtà aziendale per comprendere le interconnessioni tra le parti in gioco. Derivata dalla psicosintesi, infatti, l’intelligenza circolare è quella capacità delle persone di prendere delle decisioni dopo aver attuato un processo di sintesi tra quella che è la situazione esterna di stimolo e quella che è la sintesi del processo psico-sociale. Detto in altri termini, è un processo circolare tra il sistema di ascolto funzionale, il processo di riconoscimento socioculturale, la zona di sviluppo prossimale e l’azione di sintesi. Siamo quindi di fronte a un sistema perfetto, circolare, che si autoalimenta e si rigenera grazie ai continui stimoli che provengono dal sistema stesso ma che si sintetizzano, di volta in volta, in un atto di volontà. Un sistema aperto e non chiuso, che ascolta i segnali deboli, che capta le vere differenze rispetto alla situazione di partenza, non volontaria, e che si risolve in un atto sintetico che racchiude il tutto.
Dopo il paradigma dell’intelligenza collettiva diffusa dallo studioso francese Pierre Lévy e la successiva esperienza di intelligenza connettiva coniata dal sociologo Derrick de Kerckhove, in cosa si distingue questo nuovo approccio?
In realtà quello che ho provato a fare è rimettere al centro la persona e l’ascolto dei sui bisogni profondi.
A chi è rivolta l’opera?
Il libro è rivolto ai manager, agli imprenditori ma anche gli studenti universitari. Si tratta infatti di un testo che ha diverse chiavi di lettura in funzione di chi lo legge. Da manuale su cui appuntare e fissare alcune idee a testo a cui attingere per avere degli spunti di riflessione su quello che è già possibile fare grazie alla digitalizzazione e la diffusione di tecniche legate all’intelligenze artificiale ed i big data.
Cosa si intende per Marketing dell’ascolto? C’è qualche riferimento alla “spinta gentile” del Premio Nobel per l’Economia Richard Thaler noto per i suoi studi sull’economia comportamentale?
Stiamo vivendo in un periodo storico molto importante perquanto concerne il processo di intermediazione tra aziende epersone che acquistano prodotti. Siamo dunque in una fase molto interessante, ma allo stesso tempo molto delicata, per quanto riguarda la ridefinizione dei ruoli tra il produttore, il distributore e il cliente finale. Dal 1962, quando fu fondata Wallmart, ad oggi, le cose sono cambiate in modo profondo.In quegli anni si assisté a una sorta di “democratizzazione” dell’offerta grazie al ruolo fondamentale che la grande distribuzione organizzata aveva nello scegliere i migliori prodotti al miglior prezzo e, attraverso un sistema logistico più o meno complesso, portare i beni nel minore tempo possibile ai clienti finali. In questa logica il servizio clienti era l’ultimo anello della catena del valore, forse nemmeno tra le più importanti.Il cliente era il destinatario di quello che l’industria produceva e che la distribuzione organizzata sceglieva di mettere“a scaffale”. Il Cliente aveva quindi il compito di scegliere in modo “passivo” quello che teoricamente era stato pensato per lui. Oggi è tutto cambiato. Oggi questo modello è destinato a scomparire per sempre. Con il processo di disintegrazione del processo classico della filiera dell’industria, il Cliente ha un ruolo completamente diverso. Da Cliente-Consumatore di prodotti a Cliente-Persona che influenza in modo concreto l’offerta di prodotti e servizi disponibili sul mercato. In buona sostanza, il Cliente oggi ha tutti gli strumenti per poter “dire la sua” e in qualche modo essere coinvolto nel processo produttivo già dall’inizio del processo: da ultimo anello della catena del valore, al primo promotore dello sviluppo di prodotti e servizi che le aziende devono mettere sul mercato.
Come può la sociologia venire in aiuto a chi fa impresa?
Dal mio punto di vista le scienze sociali e la sociologia in particolare ci consentono di leggere la realtà ma soprattutto intravedere quale potrebbero essere gli scenari futuri. Infatti, grazie allo studio e la comprensione dei meccanismi che regolano le dinamiche di organizzazioni più o meno complesse ti consente di innescare un processo virtuoso verso l’innovazione continua. Quello che però è importante è che dobbiamo essere in grado di capire qual è l’essenza della dinamica e applicarla a contesti aziendali concreti.
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